venerdì 27 giugno 2008

Utilizzazione personale inidoneo per motivi di salute

Argomenti demandati alla contrattazione integrativa d'istituto si trovano anche in fonti diverse dal CCNL, è il caso del recente CCNI "concernente i criteri di utilizzazione del personale dichiarato inidoneo alla sua funzione per motivi di salute - artt. 4 comma 2 e 17 comma 5 del CCNL del personale della scuola 29/11/07".

Art. 3
(Modalità e ambiti di utilizzazione del personale docente ed educativo)

L'utilizzazione del personale docente ed educativo è disposta, di norma, nell'ambito dello stesso circolo o istituto di ex titolarità (o di titolarità in casi di utilizzo temporaneo).
Tra i compiti a cui può essere assegnato il personale docente ed educativo, tenuto conto di quanto previsto nella certificazione medico collegiale, delle richieste dell’interessato, in coerenza con il POF e con i criteri definiti in sede di contrattazione di scuola, si indicano, a titolo meramente esemplificativo, quelli relativi ad attività di supporto alle funzioni istituzionali della scuola, quali:
- servizio di biblioteca e documentazione;
- organizzazione di laboratori;
- supporti didattici ed educativi;
- supporto nell'utilizzo degli audiovisivi e delle nuove tecnologie informatiche;
- attività relative al funzionamento degli organi collegiali, dei servizi amministrativi e ogni altra attività deliberata nell'ambito del progetto d'istituto. [...]

Art. 8
(Orario di lavoro, rapporto di lavoro e trattamento economico)

1. L'orario di lavoro del personale di cui al presente contratto è di 36 ore settimanali. L'orario di servizio è quello previsto nell'ufficio presso il quale il personale medesimo è utilizzato. Al pari del restante personale possono essere adottate le diverse tipologie di orario di lavoro previste dal CCNL (orario flessibile, orario plurisettimanale, turnazioni) in funzione degli obiettivi definiti da ogni singolo istituto e con i criteri definiti in sede di contrattazione di scuola. Analogamente si applicano al personale inidoneo utilizzato le norme sulle ferie, sui permessi brevi, sui ritardi e recuperi compensativi, sulle 35 ore, se ne ricorrono le condizioni così come definito nel CCNL 29 novembre 2007. [...]
3. Il personale utilizzato presso istituzioni scolastiche, può accedere al salario accessorio e al fondo d'istituto di cui all'art. 84 del contratto collettivo nazionale di lavoro 29 novembre 2007, sulla base dei criteri definiti in sede di contrattazione di istituto, compatibilmente con le nuove funzioni attribuitegli. [...]


martedì 24 giugno 2008

Attenzione alle scadenze regionali

Art. 6 CCNL 2006-2009
[...]
4. Sulle materie che incidono sull’ordinato e tempestivo avvio dell’anno scolastico tutte le procedure previste dal presente articolo debbono concludersi nei termini stabiliti dal direttore generale regionale per le questioni che incidono sull’assetto organizzativo e, per le altre, nei tempi congrui per assicurare il tempestivo ed efficace inizio delle lezioni.
I compensi per le attività svolte e previste dal contratto integrativo vigente sono erogate entro il 31 agosto.
[...]

lunedì 9 giugno 2008

Per non lavorare inutilmente cambiate carattere ;-)

L'esperienza insegna che una buon parte delle clausole contenute nei contratti integrativi sono semplici riscritture o trascrizioni di parte del contratto collettivo nazionale (CCNL).

La situazione costringe a leggere e verificare pagine e pagine di testo, con evidente perdita di tempo e qualche rischio, soprattutto se la proposta contrattuale è stata stilata dal dirigente ("Il dirigente scolastico, nelle materie di cui sopra, deve formalizzare la propria proposta contrattuale entro termini congrui con l’inizio dell’anno scolastico, e, in ogni caso, entro i successivi dieci giorni lavorativi decorrenti dall’inizio delle trattative. Queste ultime devono comunque iniziare non oltre il 15 settembre". CCNL 2006-2009, art. 6 C.2).

Il rischio principale è quello di lasciar passare parti di contratto che contengono in realtà significative differenze rispetto al testo del CCNL, differenze che possono avere un peso determinante in caso di contenzioso.

Nella migliore delle ipotesi si sarà sprecato del tempo per verificare del testo che contiene norme che sarebbero comunque applicabili.

Una soluzione possibile è quella di insistere perché la parte che presenta il testo evidenzi con diverso carattere, o altro accorgimento tipografico, le parti di testo che vengono ripresi da altre fonti (tipicamente il CCNL).
In alternativa lo stesso risultato si raggiunge attraverso l'uso di note, aggiunte in calce al contratto a soli fini di leggibilità.

In questi casi deve risultare dal contratto che il testo inserito non rientra nella contrattazione integrativa ma è presente a soli fini di leggibilità. L'esempio è dato dalle leggi pubblicate in G.U.

Una soluzione semplice è quella di eliminare le parti inutili: il valore di un contratto non si misura dal peso.

Benvenuti

Lo scopo di questo lavoro è quello di fornire uno spazio dove trovare normativa, suggerimenti pratici, ma soprattutto esempi di contrattazioni integrative d'istituto.
L'esperimento avrà successo se questo blog diventerà occasione di scambio di esperienze fra quanti hanno a che fare con la contrattazione integrativa nelle scuole statali italiane.
(Sempre che nel frattempo non cambi tutto di nuovo come dalla proposta Aprea).
Dalla constatazione della difficoltà di proporre modelli completi ho deciso di provare a spezzettare i contratti esistenti in argomenti che ricorrono frequentemente, almeno nell'esperienza delle scuole veronesi.
Nei successivi articoli proposte e strutture generali e link a blog tematici.

Si accettano suggerimenti e gli interventi sono ovviamente graditi.


"La potenza produttiva della società contemporanea riposa sulla divisione del lavoro cognitivo.
Ossia sulla capacità di specializzare le forme di apprendimento, da cui scaturisce nuova conoscenza, e di cumularle tra loro, dando luogo ad una "intelligenza collettiva" (Levy 1996) che rende disponibile il sapere sociale prodotto in un punto (dello spazio e del tempo) a tutti gli altri punti che vogliano utilizzarlo.
Ma ciò non produce strutture della conoscenza e del sapere stabili, in quanto costruite e governate da un disegno che possa ritenersi immutabile nel tempo.
E’ piuttosto un fenomeno di emersione continua. E dipende dall'equilibrio - sempre precario e sempre da ricostruire - tra un processo ricorsivo di decadimento entropico di quello che si sa e un processo, altrettanto ricorsivo, di apprendimento neg-entropico che compensa - in forme e
aspetti spesso non previsti - il primo".
Massimiliano Costa, L’economia della formazione - La bussola del valore