lunedì 9 giugno 2008

Per non lavorare inutilmente cambiate carattere ;-)

L'esperienza insegna che una buon parte delle clausole contenute nei contratti integrativi sono semplici riscritture o trascrizioni di parte del contratto collettivo nazionale (CCNL).

La situazione costringe a leggere e verificare pagine e pagine di testo, con evidente perdita di tempo e qualche rischio, soprattutto se la proposta contrattuale è stata stilata dal dirigente ("Il dirigente scolastico, nelle materie di cui sopra, deve formalizzare la propria proposta contrattuale entro termini congrui con l’inizio dell’anno scolastico, e, in ogni caso, entro i successivi dieci giorni lavorativi decorrenti dall’inizio delle trattative. Queste ultime devono comunque iniziare non oltre il 15 settembre". CCNL 2006-2009, art. 6 C.2).

Il rischio principale è quello di lasciar passare parti di contratto che contengono in realtà significative differenze rispetto al testo del CCNL, differenze che possono avere un peso determinante in caso di contenzioso.

Nella migliore delle ipotesi si sarà sprecato del tempo per verificare del testo che contiene norme che sarebbero comunque applicabili.

Una soluzione possibile è quella di insistere perché la parte che presenta il testo evidenzi con diverso carattere, o altro accorgimento tipografico, le parti di testo che vengono ripresi da altre fonti (tipicamente il CCNL).
In alternativa lo stesso risultato si raggiunge attraverso l'uso di note, aggiunte in calce al contratto a soli fini di leggibilità.

In questi casi deve risultare dal contratto che il testo inserito non rientra nella contrattazione integrativa ma è presente a soli fini di leggibilità. L'esempio è dato dalle leggi pubblicate in G.U.

Una soluzione semplice è quella di eliminare le parti inutili: il valore di un contratto non si misura dal peso.

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